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Al momento di acquistare la macchina nuova, nella stragrande maggioranza dei casi le concessionarie offrono prestiti con le banche e le finanziarie con cui sono convenzionate, ma in alcuni casi non sono molto convenienti per motivi di varia natura e clausole particolari.
In molti casi può essere più conveniente utilizzare lo strumento della cessione del quinto per acquistare un’auto nuova o usata. Non essendo un prestito finalizzato, presenta alcune clausole in meno e può essere molto flessibile e commisurato allo stipendio.
La cessione del quinto prevede un pagamento massimo per singola rata pari al 20% dello stipendio mensile e non viene concesso se questa condizione non può essere garantita, con le dovute tutele. Le rate si pagano con un tasso fisso e agevolato, ma soprattutto commisurato che viene sempre prelevato direttamente dallo stipendio mensile e garantita a livello legale.
Quali sono le condizioni per la cessione del quinto
Si possono richiedere cessioni fino a €75.000 massimi per l’acquisto di un’auto, con rimborsi da 24 a 120 mesi, ma le condizioni per accedere sono estremamente rigide, adatte ai diversi tipi di contratto attivi in Italia.
È obbligatorio essere in possesso di un TFR, avere una copertura assicurativa per morte prematura o perdita del lavoro, che tutela famiglia ed erogatore del finanziamento oltre che un regolare contratto.
La polizza di assicurazione svolge una funzione estremamente importante, perché garantisce che nel caso di impossibilità di remunerazione del debito l’ente locatore non possa esercitare rivalsa sui parenti o sugli eredi, perché è la compagnia assicurativa che provvede, per legge, a coprire l’ammanco.
I contratti non a tempo indeterminato possono usare la cessione del quinto?
Anche chi non ha un impiego a tempo indeterminato può richiedere il prestito per l’auto. Ovviamente cambiare sono le condizioni di durata, che non possono superare quella prevista dal contratto attivo in un dato momento.
In assenza di stipendio decade anche la possibilità di accesso al quinto e in base alla quantità di ammontare stimata per la durata del contratto di lavoro, ci possono essere limitazioni sul massimo disponibile per la richiesta.
Bisogna anche notare poi come protestati e cattivi pagatori possano comunque accedere allo strumento di cessione del quinto, perché a fungere da garante è lo stipendio e non il loro comportamento.
Ci sono condizioni differenti per la cessione?
La somma massima possibile con la cessione del quinto ammonta a €75.000, ma questo non vuol dire che sia quella che si otterrà in qualsiasi caso, perché le condizioni da rispettare sono tante e la politica dell’istituto bancario erogatore può incidere in maniera considerevole.
Per i dipendenti pubblici è possibile raddoppiare la quota cedibile, a patto però che vengano rispettate le condizioni di dignità e vita adeguata. Inoltre, se la cifra desiderata non dovesse essere pari a quella che viene erogata dalla cessione del quinto, si possono aggiungere garanzie addizionali per raggiungere la quota.
Estinguere anticipatamente la cessione
Una volta superata la metà del prestito si hanno a disposizione tre opzioni: proseguimento, rinnovo oppure l’estinzione immediata. Se non si desidera continuare con questo tipo di contratto c’è da pagare una penale per l’estinzione anticipata, che corrisponde a circa l’1%, il che rende la pratica tutto sommato accettabile in molte situazioni.
Alternative alla cessione del quinto
Le alternative alla cessione del quinto esistono, ma non sono sempre una buona scelta. Il finanziamento da parte della concessionaria, che offre il vantaggio di interessi agevolati, perché c’è sempre una convenzione tra finanziaria, banca e venditore è quella che di solito viene scelta.
Molto spesso le condizioni possono essere discutibili e bisogna quindi sempre fare un controllo differenziale, per verificare quale delle opzioni sia la migliore. In alternativa, si può chiedere un finanziamento direttamente alla banca, che in alcuni casi consente anche di ottenere un piccolo sconto da parte del concessionario, perché questo riceve immediatamente la cifra.
Il rapporto di pagamento effettivo, invece, deve essere risolto tra richiedente e erogatore del credito, cioè banca o finanziaria con le ovvie conseguenze nel caso di cattivo pagatore e conseguente rivalsa. In alcuni queste condizioni casi rendere davvero molto rischiosa la strategia, soprattutto nel caso in cui non si abbia il giusto grado di solidità.