Affitto, mutuo o cessione del quinto dello stipendio? Quante volte le persone hanno pensato di investire per il futuro della famiglia in una casa o in un appartamento? Le ragioni sono le più disparate: più vicini al luogo di lavoro, con un piccolo appezzamento di terreno per l’orto, una zona tranquilla lontana dallo stress del centro città, la vicinanza ai mezzi di trasporto o semplicemente un luogo dove trascorrere il resto della giornata dopo tante ore passate al lavoro, in macchina o con altri mezzi e la necessità di essere in un luogo di relax.
L’esigenza di acquistare è, molto spesso, limitata alle risorse disponibili e anche alla capacità di avere un reddito che consenta di gestire al meglio tutte le spese che si devono sostenere per il mantenimento dell’immobile in cui vivere.
Quindi, il primo pensiero per comprare casa è: in che modo si può fare?
Di soluzioni se ne prospettano diverse:
- la disponibilità di poter investire quanto risparmiato fino ad ora;
- il risparmio accumulato e una parte del TFR;
- il classico mutuo ultra decennale.
È possibile comprare casa anche in una forma diversa? La risposta è affermativa. Si può ricorrere alla cessione del quinto dello stipendio. Molte banche e istituzioni finanziarie accettano la cessione del quinto dello stipendio per comprare casa, dando così un’alternativa a chi desidera impegnare il 20% del proprio stipendio (è la rata massima che si può impegnare).
È importante sapere che, con la cessione del quinto dello stipendio, si può arrivare a finanziare anche il 100% dell’immobile che si desidera acquistare, a differenza del mutuo che può arrivare, di solito, fino all’80%.
Ma come funziona? La cessione del quinto dello stipendio permette di accedere a un prestito in un’unica soluzione (a volte esiste un tetto massimo) ed è ben distinto per dipendenti pubblici e privati.
Perché cedere il quinto dello stipendio? È evidente che, se non si desiderano ipoteche sull’immobile, è una via interessante da percorrere. La libertà di vendere un immobile senza vincoli è veramente importante. Un aspetto da sottolineare è la totale assenza di garanti (non è possibile inserirli).
Chi compra un immobile oggi, inoltre, lo potrà rivendere fra sei anni senza la necessità di cancellare o “girare” un eventuale mutuo; inoltre, anche se non si è ancora finito di rimborsare quanto sottoscritto con il quinto, non vi sono vincoli per la vendita dell’immobile.
Quanto concesso al quinto dello stipendio è da considerarsi a tutti gli effetti un prestito personale. Il prestito viene erogato a tutte le persone che hanno un contratto a tempo indeterminato e per i pensionati di età inferiore agli 80 anni che percepiscono una pensione superiore alla minima.
Molto importanti sono le convenzioni con Istituzioni o enti pubblici, perché permettono anche ai pensionati di accedere ai prestiti, che di solito hanno una durata tra i 24 e i 120 mesi. I tassi d’interesse sono in linea (e qualche volta anche inferiori) con quelli applicati dai mutui e vengono calcolati sia il TAN FISSO (Tasso Annuale Nominale) che il TAEG (Tasso Annuale Effettivo Globale).
Per quanto riguarda i costi, questi sono molto inferiori ad un mutuo sia nei tassi sia nelle spese notarili, di registro ecc. Tra l’altro, non è necessaria alcuna perizia dell’ente erogante il prestito.
Anche chi è stato segnalato come cattivo pagatore può richiedere un prestito con la cessione del quinto dello stipendio poiché, a fare da garanzia al prestito, è il reddito percepito.
Per riassumere, è possibile affermare che la cessione del quinto dello stipendio ben si adatta a chi:
- non vuole ipoteche;
- desidera vendere l’immobile in qualsiasi momento, senza vincoli;
- essendo o essendo stato un cattivo pagatore, può comunque accedere a questa forma di finanziamento.
L’informazione è uno strumento molto importante per chi si accinge ad intraprendere l’acquisto di un immobile e diventa fondamentale, per le esigenze di chi si cimenta per la prima volta ad affrontare questo significativo obiettivo, analizzare i pro e i contro di queste scelte, che comportano una ponderazione nelle proprie azioni.