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Cessione del Quinto e Pensionati: tutto ciò che c’è da sapere

Oggi come oggi, sempre più persone hanno bisogno di ricorrere al credito di banche ed istituti di credito per poter concludere determinati progetti. 

I pensionati possono fare particolarmente fatica nel recepire delle somme ingenti di denaro, specie se la loro pensione non è molto nutrita. 

Tuttavia un modo per ottenere un prestito esiste: parliamo della cessione del quinto ai pensionati

Tale forma di prestito non finalizzato è stata estesa anche ai pensionati ed ai dipendenti privati grazie alla Finanziaria del 2005.

Cerchiamo di capire di che cosa si tratti e a quali condizioni sia sottoposta questo interessante strumento di credito. 

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La cessione del quinto ai pensionati: cos’è?

La cessione del quinto ai pensionati è un prestito che il pensionato può richiedere ad una banca o istituto di credito.

Tale forma di prestito prevede poi che il rimborso avvenga per mezzo di una trattenuta automatica che viene effettuato dall’INPS sulla pensione stessa. 

Il prelievo viene appunto detto “cessione del quinto” perché non può superare un quinto del trattamento pensionistico, quindi il 20%. 

Quindi una volta richiesto il prestito all’istituto o alla banca, sarà l’INPS di volta in volta a prelevare una parte della pensione trattenendola direttamente dalla stessa ed a versarla all’istituto che ha concesso il credito. 

La cessione del quinto ai pensionati quindi è un prestito comodo e pratico. 

Ricordiamo che questo tipo di prestito richiede però una copertura assicurativa, che servirà a coprire le quote restanti in caso di morte prima del rimborso del prestito, e comunque la durata di questo contratto non può superare il limite massimo di dieci anni. 

Inoltre le condizioni che vengono richieste dall’istituto o dalla banca al pensionato sono, in generale, abbastanza rigide.

Soprattutto le condizioni della cessione del quinto ai pensionati sono strettamente correlate all’età del richiedente, in quanto un’età avanzata potrebbe causare un’insolvenza in capo alla banca. 

Alcuni istituti di credito, per esempio, stipulano contratti di cessione del quinto ai pensionati fino ai 75 anni, altri fino agli 80 anni e via dicendo. 

In generale la quota che è possibile richiedere con il contratto di cessione del credito non supera i 60mila euro.

Si tratta quindi di ‘mini prestiti’ solitamente adatti alle esigenze di un pensionato

Chi non può richiedere la cessione del quinto?

In generale, la cessione del quinto ai pensionati può essere richiesta per tutti i tipi di pensioni.

La cessione del quinto per pensionati può essere richiesta sia dai dipendenti del settore privato che dai dipendenti del settore pubblico precedentemente iscritti all’INPDAP.

Ci sono comunque delle importanti eccezioni, in quanto la cessione non può essere chiesta da:

  • assegni di sostegno al reddito;
  • assegni per l’invalidità civile;
  • pensioni e assegni sociali; 
  • assegni al nucleo familiare;
  • prestazioni di esodo, ai sensi dell’articolo 4 (comma da 1 a 7 ter) della legge 92/2012;
  • pensioni con titolarità, per quanto concerne la quota che appartenga a soggetto diverso da quello che richiede la cessione; 
  • assegni per l’assistenza ai pensionati per inabilità. 

Quelle elencate sono le pensioni per le quali non è possibile richiedere la cessione del quinto.

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Come richiedere la cessione del quinto

Come si richiede la cessione del quinto per i pensionati

Innanzitutto, il primo passo da fare per il pensionato è quello di chiedere la comunicazione di cedibilità della pensione. 

La comunicazione di cedibilità della pensione è un documento che riporta qual è l’importo massimo che si può cedere data una determinata pensione o assegno. 

Tale comunicazione dev’essere richiesta dal pensionato presso una qualsiasi sede dell’INPS. 

A questo punto, la dichiarazione va consegnata alla Banca o all’istituto di credito con il quale si vuole concludere il contratto, assieme al cedolino della pensione per dimostrare di esserne destinatari e permettere il calcolo della rata per la cessione.

Come si calcola la rata della cessione del quinto ai pensionati?

La rata della cessione, ovviamente, è proporzionata all’entità del trattamento pensionistico stesso: si tratta appunto del quinto della pensione al netto delle trattenute fiscali e previdenziali previste dalla legge

Questo perché non è possibile intaccare l’importo della pensione minima che viene stabilito di anno in anno dalla legge. 

Non finisce qui: prima che il pensionato possa stipulare un contratto di cessione del quinto con la banca o con un istituto di credito, l’INPS è tenuta a verificare che sussistano determinate condizioni, a tutela del contraente debole, cioè del pensionato. 

Le condizioni sono le seguenti: 

  • la Banca (o l’istituto di credito) devono essere in possesso di tutti i requisiti stabiliti dalla legge per la cessione del quinto.
  • Il tasso applicato alla cessione non deve superare il tasso soglia anti usura previsto dalla legge per enti di questo tipo. 
    In ogni caso l’INPS ha redatto una convenzione, sottoscritta anche da banche e istituti di credito, che ha lo scopo di tenere sotto controllo i tassi di interesse a tutela dei pensionati che richiedono la cessione del quinto. L’elenco delle banche e degli istituti che vi hanno aderito è presente sul sito ufficiale dell’INPS. 
  • La rata non deve superare il 20% (il quinto, come abbiamo detto) dell’importo della pensione al netto delle ritenute fiscali e previdenziali. 
  • Nel contratto devono essere indicate, chiaramente, tutte le spese che bisogna sostenere: come l’istruttoria, le commissioni, interessi, e via dicendo. 

Cessione del quinto e pensionati: i vantaggi

La cessione del quinto per i pensionati è una forma di prestito che senza dubbio riserva una serie di vantaggi.

La cessione del quinto è un prestito non finalizzato, quindi può essere usato per qualsiasi motivo: per esigenze momentanee di denaro, per un piccolo progetto, e via dicendo. 

Innanzitutto è versatile, ed è semplice da gestire, in quanto la quota da trattenere viene versata direttamente dall’INPS alla banca o all’istituto di credito interessato. 

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Un altro grande vantaggio di questo tipo di finanziamento è il fatto che vi possono accedere anche pensionati che abbiano avuto un passato di protesti o pignoramenti, o che siano segnalati come cattivi pagatori.

Questo perché il rimborso delle rate avviene in maniera del tutto automatica grazie all’INPS.

Si tratta insomma di una forma di finanziamento accessibile davvero a tantissime persone, e per questo molto sfruttata. 

Inoltre, come abbiamo visto in precedenza, il tasso di interesse rimane sempre più basso rispetto a quello previsto per altre categorie di prestiti, sempre che si faccia riferimento a quella lista di Banche ed istituti di credito che hanno aderito al programma dell’INPS. 

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