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Mutuo più cessione del quinto per acquisto prima casa: si può fare?

Decidere di acquistare una casa, soprattutto quando si tratta della prima casa, rappresenta indubbiamente un passo fondamentale della vita. Si tratta di un traguardo considerevole dal momento che rappresenta un primo mattone per la costruzione di una stabilità personale, in qualunque caso specifico, sia che si abbia una famiglia già consolidata o anche nel caso in cui si viva da soli.

Cosa valutare per procedere all’acquisto della prima casa

Quando si sceglie di acquistare una casa, una delle prime alternative da valutare riguarda la possibilità di chiedere un mutuo, ricercando il tasso più vantaggioso, ovviamente a seconda delle condizioni offerte dalle diverse banche.

Molti optano per una soluzione che rappresenta una tipologia di prestito sicura e accertata che si sta diffondendo negli ultimi tempi: la cessione del quinto. È rivolta ai lavoratori che fanno parte dei settori pubblici e privati, e a coloro che sono in pensione, programmando il rimborso attraverso la trattenuta direttamente sulla busta paga o sulla pensione.

Usufruendo della cessione del quinto, si possono richiedere cifre fino all’importo di 75 mila euro; per questo motivo si presenta come una tecnica pratica da combinare con il mutuo per poter eseguire la pratica di acquisto della propria casa.

La cessione del quinto si basa sul presupposto che ci sia una restituzione fino a dieci anni e una rata stipulata sulle condizioni per le quali non deve superare il quinto dello stipendio netto o della pensione percepiti al mese.

Possono coesistere mutuo e cessione del quinto?

La richiesta del mutuo e la possibilità di usufruire della cessione del quinto possono coesistere, dal momento che non esiste una reale normativa specifica che non permetta la contemporaneità della presenza sia del mutuo che della cessione del quinto.

Detto ciò, è necessario considerare il reddito di chi lo richiede per accertarsi che potrà affrontare la spesa che si stabilisce. In virtù di questo, l’istituto di credito, prima di concedere il prestito, dovrà effettuare un’accurata analisi della condizione economica del richiedente, per evitare problemi di sovraccarico di debiti.

Questa valutazione è necessaria a garanzia soprattutto del cliente, che sarà più sicuro e tutelato nei confronti di un probabile pericolo a fronte di spese superiori alle proprie possibilità, soprattutto quando si tratta di prestiti INPDAP dipendenti statali.

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Le percentuali delle rate di finanziamento

Solitamente, l’importo della rata del mutuo è impostata in maniera tale che non superi il 30% circa del compenso mensile, per permettere al cliente di usufruire di sufficiente liquidità per affrontare tutte le restanti spese.

Se il richiedente vuole aggiungere una rata della cessione del quinto, che ricopre il 20% dello stipendio o della pensione, avrà una trattenuta complessiva del 50% sulla sua busta paga o sulla pensione.

In questo scenario, si dovrà attuare una stima della condizione finanziaria e l’istituto di prestito deve considerare quella parte di stipendio che rimane, valutando se sarà sufficiente per poter assicurare la copertura delle spese che il cliente deve affrontare, senza il rischio della comparsa di sgradevoli problemi. Qualora la verifica e la valutazione saranno positive, si potrà affermare la possibilità di affiancare la cessione del quinto alla richiesta di mutuo.

Le condizioni migliori per il richiedente

Stabilito che nessuna regola o norma nega l’opportunità di usufruire nello stesso momento del mutuo e della cessione del quinto, la cosa fondamentale da stabilire e da non trascurare è il reddito di chi avanza la richiesta, quindi la sua possibilità di fronteggiare la spesa economica totale.

Si ritiene necessaria fare questa attenta diagnosi, eseguita dall’istituto di credito, per non creare difficoltà di alcun genere al richiedente che potrebbe trovarsi in gravi situazioni economiche. Uno dei principali vantaggi offerti dalla cessione del quinto è il suo grado di sostenibilità, nel senso che considera e propone rate che sono accessibili al cliente e non superano il 20% dello stipendio netto o della pensione netta.

Nel momento in cui si decida di procedere all’acquisto della prima casa, è possibile richiedere la cessione del quinto unificata alla possibilità di ottenere un mutuo, a seguito di un’opportuna valutazione eseguita dall’ente che fa credito, che avrà premura di chiarificare ogni punto che riguarda l’operazione; lo scopo è quello di permettere al richiedente di non impegnare tutto il suo reddito per coprire mutuo e cessione, ma bensì di restare con un disponibile del 50% del suo stipendio che gli consenta di affrontare tutte le spese quotidiane.

L’opportunità offerta dalla cessione del quinto unita alla richiesta di mutuo

La cessione del quinto è una valida opportunità che, unificata alla richiesta di mutuo, permetterà al cliente di poter avere il vantaggio di affrontare una spesa importante come quella della prima casa, nonostante inizialmente non si abbiano le condizioni personali per poter sostenere tale investimento.

Il richiedente sarà posto nelle condizioni di sostenere i costi sia per quanto riguarda la rata del mutuo che per ciò che concerne la quota della cessione, per poterli coprire senza rischiare il problema del sovraccarico di spese.

Poter usufruire di entrambe le operazioni non significa non tutelarsi per quanto riguarda le restanti spese da affrontare mensilmente, dal momento che in toto loro copriranno il 50% dello stipendio o della pensione del cliente, rimanendo a sua disposizione il restante 50% per le spese di tutti i giorni.

Stabilite le condizioni di base, si potrà procedere alla stipula dei finanziamenti in maniera tale che coloro che intendono investire nell’acquisto di una prima casa, ma non hanno liquidità sufficiente per poterlo fare, possono avanzare la richiesta. Poste le giuste condizioni, le due pratiche potranno coesistere e consentire al richiedente di procedere ad affrontare l’investimento progettato.

L’aspetto fondamentale di tutta la situazione resta il doversi assicurare che la coesistenza di entrambe le cose non comporti un sovraccarico di spese che non possono essere sostenute da chi avanza la richiesta, e la sicurezza che con il restante reddito a disposizione si possano gestire tutte le probabili spese giornaliere che riguardano la vita di ciascun individuo.

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