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Cessione del quinto 2020, variazione in positivo dei tassi di interesse

Cessione del quinto: incremento nel 2020 per i prestiti alle famiglie

Il lockdown ha determinato diversi effetti sul sistema del credito con diverse conseguenze sui prestiti personali e la concessione dei mutui. In particolare, questi ultimi sono stati tra i più colpiti a causa delle difficoltà e degli impedimenti nel visitare in sicurezza una casa da acquistare, spostandosi senza permesso e soprattutto a sottoscrivere accordi davanti al notaio.

Dati differenti sono stati rilevati, invece, per i prestiti privati, che appaiono in forte crescita. I dati delle Banca d’Italia a fine agosto 2020 hanno riportato che nel primo semestre del 2020 si è avuto un netto incremento delle richieste di finanziamenti personali con una crescita pari al +1,6% rispetto all’anno precedente (che risultava essere del 1,5%): se si considerata la situazione economica del paese dovuta all’emergenza Covid-19, se ne ricava l’impressione di una rinnovata fiducia da parte delle famiglie nella concessione di prestiti.

Se si confrontano poi i dati della Banca d’Italia con l’andamento degli altri Paesi europei, l’Italia si colloca tra le prime nazioni a livello comunitario che hanno avuto un miglioramento nel settore dei prestiti personali. Basta considerare che in Francia, dove si è determinato nello stesso periodo un incremento dei finanziamenti, il valore raggiunto è stata pari al 11,3% rispetto allo 10,8% dell’anno precedente, con un differenziale dello 0,5%, nettamente inferiore rispetto a quello italiano.

Sono diverse le motivazioni che hanno determinato la nuova fiducia dei consumatori nel richiedere un credito. Tra queste, si possono certamente considerare le iniziative da parte dello Stato italiano per rimettere in moto l’economia, come le agevolazioni Ecobonus 110% che hanno offerto la possibilità di una crescita dei prestiti collegati all’edilizia. Hanno avuto effetto anche numerosi interventi sui tassi d’interesse, in particolare quelli legati alla cessione del quinto, come si deduce dal boom di richieste preventivo cessione del quinto avviate negli ultimi mesi.

Le novità sui tassi di interesse cessione del quinto 2020

La cessione del quinto dello stipendio è tra i prestiti che già prima dell’avvento del Covid-19 si poteva annoverare tra le forme di finanziamento più utilizzato. Il motivo è strettamente connesso alle caratteristiche di questo prestito: tra i più semplici da ottenere con rapidità e con bassa incidenza sul bilancio familiare (sia circa la rata che i tassi di interesse). In particolare, se già negli anni precedenti sottoscrivendo questa tipologia di prestito si ottenevano un tasso agevolato sia per il TAN sia per il TAEG, nel 2020 le cose sono migliorate ancora di più.

Per ciò che riguarda i prestiti INPS e le richieste di cessione del quinto INPDAP, in base alla circolare n.13/2020 che ha confermato le indicazioni dei tassi creditizi introdotte con il decreto del 20 dicembre 2019 dal Ministero dell’Economia e dello sviluppo Economico, si applicano una serie di riduzioni.

Se si analizza il tasso medio per un finanziamento fino alla soglia dei 15.000 € questo si attesta sull’11,41% un valore inferiore dello 0,20% rispetto al 2019, mentre per ciò che riguarda la soglia d’usura, si è ottenuto un valore pari al 18,31%, con un’inflessione dello 0,25% rispetto al 2019.

Anche i tassi per i prestiti superiori ai 15.000 € hanno ottenuto per il 2020 una riduzione. Se si analizza il tasso medio, è pari al 7.99% con una riduzione sostanziale dello 0,44% rispetto all’anno precedente, e la soglia di usura è del 13,98 % con un -0,75%.

Altro fattore che si deve prendere in considerazione per sottolineare la variazione in positivo dei tassi d’interesse sulla cessione del quinto è il TAEG, ovvero il tasso annuo effettivo globale, valore che si riferisce al totale del capitale che deve essere restituito. Un TAEG troppo alto determina un importo maggiore di rata. In base alle nuove direttive per il 2020, nella cessione del quinto INPS si avrà una variazione del TAEG in rapporto all’importo richiesto e all’età del richiedente.

Se si considerano i prestiti con un importo fino ai 15.000 € con un debitore che ha un’età inferiore ai 59 anni, la percentuale del TAEG è dello 8,51%. Nel caso invece di età superiore, si partirà da un tasso annuo effettivo globale peri al 9,31% per i pensionati tra i 60 e i 64 anni fino ad arrivare all’11,61% nel caso in cui la richiesta viene effettuata da soggetti che abbiano raggiunto la soglia massima per la richiesta del prestito, ovvero tra i 75 e i 79 anni.

Una riduzione importante si è ottenuta anche sul TAEG riguardante i prestiti che superano la soglia dei 15.000 €: l’importo medio si aggira tra il 6,73% e il 9,83%. Nelle specifiche per i soggetti che detengono una pensione INPS e non hanno compiuto 59 anni, il tasso è di 6,73 %. Per la fascia di età tra i 60 e i 64 anni, e i 65 e i 69 anni, si avrò un TAEG rispettivamente del 7,73% e del 8,33%. Per ciò che riguarda i soggetti con età a limite per la richiesta, dai 70 ai 74 anni e dai 75 ai 79 anni, il tasso è di 9,03% e 9,83%.

Come funziona la cessione quinto

Qual è il funzionamento della cessione del quinto dello stipendio? In quanto finanziamento non vincolato potrà essere impiegato per l’acquisto di beni e servizi senza dover giustificare la spesa. Fino al 2005 potevano richiedere questa tipologia di prestito solo coloro che avevano un contratto statale, ma con la Finanziaria del 2005 si è estesa la possibilità di utilizzare questo particolare prestito anche a tutti i dipendenti che hanno un contratto a tempo determinato o indeterminato con una durata minima di tre anni.

Se si considerano le caratteristiche di questa forma di finanziamento, si comprendono facilmente quali siano i vantaggi di sottoscriverlo. Il primo aspetto da valutare riguarda l’ambito della fattibilità, ovvero la possibilità di fare richiesta di un prestito e di ottenerlo. Infatti, ogni istituto di credito o finanziaria per concedere un prestito dovrà ricevere una garanzia reale.

Il sistema del quinto si basa sul concetto della certezza del pagamento, dato che questo verrà effettuato utilizzando una parte dello stipendio percepito o della pensione. In particolare, come indicato dalla legge, la rata non potrà superare il 20%, corrispondente a un quinto dell’importo complessivo lordo del cedolino pensionistico o della busta paga. In rapporto a questo valore si potrà richiedere quindi una specifica somma di denaro, il cui valore sarà limitato dal fatto che le rate del prestito non dovranno superare i 10 anni dall’età del soggetto, dagli anni di lavoro e dall’entità del TFR maturato.

La differenza rispetto ad altre forme di finanziamento collegate allo stipendio si basa proprio sul sistema di pagamento della rata. Ciò vuol dire che nel momento in cui viene sottoscritto il finanziamento, l’importo dovuto alla banca e alla finanziaria non verrà addebitato sul conto corrente del soggetto, ma direttamente sottratto in busta paga o sul cedolino pensionistico, evitando quelle situazioni di dimenticanza o inadempienza del pagamento. Il calcolo cessione del quinto e della sua rata è un’operazione molto facile che si esegue sul calcolatore online.

Per ottener la cessione del quinto dello stipendio o della pensione sarà necessario sottoscrivere anche una polizza assicurativa sulla vita e una contro il rischio all’impiego. Queste forme particolari di contratti assicurativi intervengono nell’eventualità in cui il debitore si trovi nell’impossibilità di pagare il suo debito per situazioni indipendenti dalla sua volontà. Nel primo caso, in caso di morte del debitore, interverrà l’assicurazione a estinguere il prestito. Con la polizza rischio all’impiego, in casi come il licenziamento o le dimissioni, il pagamento avverrà anche se viene meno la condizione principale della cessione del quinto, ovvero la presenza di uno stipendio.

La cessione del quinto si considera anche vantaggiosa dal punto di vista burocratico, dato che vengono richiesti dei requisiti base, come pensione o contratto, durata della prestazione lavorativa e età, ma la pratica verrà successivamente svolta direttamente tra la finanziaria e il datore di lavoro o l’INPS, con la presentazione di tutti i documenti contabili. Si avrà quindi la possibilità di ottener la liquidità in tempi molto stretti e soprattutto con la certezza di avere la pratica approvata.

Una volta verificati i requisiti e ottenuto il nulla osta dal datore di lavoro o dall’INPS, sul conto del soggetto richiedente verrà accreditata l’intera somma del prestito per essere impiegata in maniera libera, mentre a partire dalla data prevista dal contratto, si effettuerà una modifica nel cedolino pensionistico o nella busta paga, riducendo l’importo percepito mensilmente di un quinto.

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